Campo Imperatore
DISTANZA dall'Agriturismo Il Fortino 33 km
Come in una fotografia la luce modifica le cose, le rende leggere e inconsistenti oppure gravi e delineate. Come in una fotografia gli spazi sono definiti e, insieme, amplificati. Come in una fotografia in cui, prima di scattare, si sceglie se mettere a fuoco il soggetto in primo piano o lasciare il ruolo da protagonista allo sfondo. A Campo Imperatore il soggetto in primo piano non c’è. Oppure è una mucca. Una mucca che bruca placidamente in questa sterminata pianura che non ti aspetteresti di trovare quassù. A Campo Imperatore conta solo lo sfondo. Montagne che solo a dirlo sembra di sminuirle. Maestose. Austere. Spoglie, eppure vive. Fatte di pietre e nuvole che si arrampicano le une sulle altre, fino a schiacciare il cielo, riducendolo ad una striscia sottile di azzurro. Cicale nei giorni d’estate, in un frinire assordante, e grilli per i concerti notturni di luglio. Una strada che congiunge due province con i paletti gialli e neri che d’inverno indicano il livello della neve quando non sono inghiottiti dalla stessa. Curve e tornanti che abbiamo percorso sulle auto di tante pubblicità. Canyon che, senza saperlo, abbiamo conosciuto nei film western degli anni sessanta. Eccezion fatta per qualche stazzo recintato e per un paio di baracche di legno che nella bella stagione vendono arrosticini e carne da fare alla brace, non c’è traccia dell’uomo. Assenti gli alberi, pochi anche gli arbusti. Unico riferimento restano le stelle, lucenti e vicine che si confondono di notte in questo paesaggio vagamente lunare. Passeggiare qui, significa percorre grandi distanze avendo l’impressione di essere arrivati già da un pezzo. Passeggiare qui significa non sapere qual’è la direzione giusta. In questo apparentemente infinito nulla che cinematograficamente è stato paragonato al paradiso, i giorni si somigliano tutti. E si ha l’impressione, veritiera, che anche a distanza di tempo le cose restino uguali, come in una fotografia.
