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Su di noi - About Us

La nostra storia ha radici lontane, inizia quando la famiglia di mio nonno. decide di acquistare la proprietà terriera di circa 320 ha del Barone Bonanni per coltivare cereali.
Mio nonno ed i suoi fratelli hanno un pastificio a Popoli, e con il marchio AMBRA sono i primi ad esportare la pasta abruzzese in America.
Mio padre, agronomo, migliora la qualità delle coltivazioni e, dal 2008, converte l'azienda al metodo biologico (attualmente, siamo controllati da CCPB).
Assecondando la vocazione iniziale continuiamo a coltivare in prevalenza cereali, preferendo quelli autoctoni: dal grano tenero di solina al grani duro di ruscia; ma abbiamo anche un orto per la produzione di patate, legumi e ortaggi. Nel 1997 scopriamo di avere due anime: accanto all'antica anima agricola una votata all'ospitalità che ci spinge ad inaugurare l'agriturismo. 
L'edificio in cui vi ospitiamo sorge sul tratturo Magno che collegava L'Aquila a Foggia ed era percorso due volte l'anno dai pastori e dalle greggi abruzzesi.
Perfettamente integrato nel paesaggio, parte dell’antico borgo rurale caratterizzato da una torre millenaria eretta a difesa del feudo di Forca di Penne, l'agriturismo si compone di tre mini appartamenti e di quattro camere con bagno per un totale di 21 posti letto.

Offriamo ai nostri ospiti, ricche colazioni ed un servizio di mezza pensione con i prodotti aziendali biologici o di produzione locale cucinati secondo la tradizione abruzzese.
Organizziamo eventi ed ospitiamo piccole cerimonie.

 

Quando la mia famiglia decise di sottrarre al degrado e all’abbandono questa piccola frazione del Comune di Capestrano, io avevo da poco compiuto 18 anni e non avevo neppure una vaga idea di quello che sarebbe stata la mia vita, ma tra le poche certezze che mi portavo dietro c’era un posto, questo posto: Forca di Penne, il luogo in cui ho trascorso tutte le mie estati, nessuna esclusa.
Sarebbe stato più facile buttare giù tutto e cominciare da zero. Pietra su pietra.
Sarebbe stato più facile, e anche più economico e meno folle.
Ma non sarebbe stata la stessa cosa. Non sarebbe stato quello che oggi vedete.
I miei decisero di restaurare dei ruderi. Ed oggi so che fecero la scelta giusta.
L’abbiamo fatto pian piano, un pezzetto alla volta.
Reinvestendo ogni anno soldi ed energie.
Prima le stalle risalenti all’anno mille, oggi trasformate in sala da pranzo ma un tempo  alloggio dei cavalli della milizia che presidiava la torre d’avvistamento. Poi i pollai, il vecchio forno a legna in cui Dina e Chiarina cuocevano grosse pagnotte dorate, le abitazioni in cui sono state ricavate le stanze per gli ospiti.
Quindi il piano superiore, in cui sono stati realizzati i mini appartamenti.
E, ancora, i vecchi fienili, su cui le intemperie avevano infierito fino al punto da fargli perdere il tetto. Ma la nostra scommessa più grande l’abbiamo fatta con un pizzico di ambizione in più, puntando al sole.
Nei valichi di montagna la nebbia finge di essere un lago gassoso e denso che se ne sta immobile per delle ore, trasforma il paesaggio, gioca con i comignoli facendoli affiorare come alberi di vascelli fantasma. Nei valichi di montagna il maltempo può giungere d’improvviso, con nubi nere e violenti acquazzoni.
Ma 918 metri sul livello del mare non equivalgono per forza di cose a giornate grigie e piogge torrenziali.
Qualche giorno prima del Natale 2009, a pochi mesi dal terremoto che ha distrutto l’Aquila e sconvolto l’Abruzzo intero, mettevamo in rete il nostro impianto da 6 kW, una sorta d’inaugurazione silenziosa che ci ha visti fremere di fronte al primo scatto del nostro contatore. 
“Allora si può!” ci siamo detti con un solo sguardo che sapeva di gioia e meraviglia.
Si possono illuminare le stanze per gli ospiti, si può mantenere acceso il frigorifero della nostra cucina, si può fornire corrente all’abitazione in cui vivono Ilie, Maria e le loro figlie, si può accendere la lampadina della vecchia stalla delle pecore, e, quando siamo chiusi o il nostro bisogno di energia diminuisce, possiamo mettere in rete l’energia che produciamo! Si, si può.
Si può fino al punto che il 28 giugno 2012 abbiamo messo in rete un nuovo impianto, gemello del primo, potenziando la nostra produzione di energia “pulita”.
All’agriturismo Il fortino vi illumina il sole.

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